Quel tiranno di Calimero

Un consiglio prezioso che mi sia stato dato durante il percorso formativo che mi ha portato a occuparmi di strategie del cambiamento, è quello di fare particolare attenzione al vittimismo, soprattutto alle forme più nascoste.

Calimero, il pulcino tutto nero, ne sa qualcosa. Piccolo e unico catalizzatore di tutte le sventure e ingiustizie del mondo intero, solo e sconsolato, con la sua cantilena lamenta continuamente sfortune di ogni genere.

Calimero è l’icona del vittimismo per definizione, e le caratteristiche che lo distinguono sono chiare ed enfatizzate dal cartone animato che lo rappresenta grottescamente. Le vittime non sono però sempre così palesemente identificabili, a volte hanno modi mascherati e subdoli di catalizzare l’attenzione puntando i riflettori sulla propria esistenza con l’intento di persuadere gli altri ad adoperarsi per loro.

Dietro il vittimismo si cela un comportamento intenzionalmente manipolatore e una continua ricerca di attenzioni. La vittima si nutre delle energie, attenzioni e favori di chi gli sta vicino, tende a non essere una persona indipendente, anche se cerca di farlo credere per ottenere più facilmente ciò che desidera.

La lamentela è certamente l’elemento più facilmente identificabile in una vittima, ma non è il solo, vediamo alcune altre caratteristiche. Prima però voglio precisare che può capitare a tutti di attraversare un periodo difficile, e avere bisogno dell’aiuto e del supporto delle persone più care. Il chiedere aiuto e monopolizzare le energie di una cara amica o un caro amico per un certo periodo, non significa che stiamo facendo la vittima, ma semplicemente che abbiamo bisogno di aiuto. Ho avuto amiche che hanno attraversato un lutto o un divorzio difficile, hanno inondato di lacrime il mio divano, finita la crisi si sono rialzate, e quando le lacrime sono state le mie hanno preparato loro la bacinella. Questa si chiama amicizia. È quando l’autocommiserazione non ha un limite che ci si deve interrogare sulla natura del rapporto che si è instaurato con questa persona.

Come fare a capire se una persona sta attraversando un brutto periodo o ci sta manipolando attraverso comportamenti vittimistici?

  • La vittima non trova mai una soluzione. Qualsiasi opzione possa avere una vittima per la soluzione di un problema, non andrà mai bene. Mettere fine al problema, significherebbe mettere anche fine alla lamentela, linfa vitale della vittima. 
  • La vittima ha sempre un colpevole. Una vittima non ha mai colpe e non si assume responsabilità. Qualsiasi cosa gli accada, sarà sempre colpa di qualcun altro, anche se le conseguenze nascono da azioni e decisioni prese direttamente dalla vittima.
  • La vittima ha un atteggiamento negativo nei confronti della vita in generale e cerca di infettare chi gli sta intorno con la sua visione nefasta.
  • La vittima vuole esercitare controllo. Il comportamento manipolativo che si cela dietro al vittimismo, crea un ricatto affettivo finalizzato a far sentire in colpa chi non nutre le sue attenzioni.
  • La vittima svaluta gli altri con atteggiamenti ipercritici.
  • La vittima non ascolta e adotta una comunicazione prevaricatrice impedendovi di esprimere un’opinione.
  • La vittima finge di ascoltarvi e userà ogni cosa che gli direte per riportare l’attenzione su di se.
  • La vittima usa frasi tipiche. Fate attenzione al linguaggio. Se troppo spesso nel contesto descritto da una vittima c’è un colpevole e l’attenzione è sempre proiettata all’esterno siate sospettosi. Frasi come: “Non capisco perché mi fai questo…”, “Perché mi fai soffrire inutilmente?”, “Cosa ti ho fatto di male?” implicano sempre la vostra colpevolezza agli occhi della vittima, mentre voi avete probabilmente semplicemente fatto una scelta innocua che ha avuto l’unica colpa di non soddisfare i bisogni della vittima.
  • La vittima si esprime spesso con una cantilena. Siate attenti sul tono con cui le persone si esprimono. Una vittima manipolatrice non sempre una frasi e richieste dirette, il tono della voce li tradirà comunque. E per questo potete guardarvi i cartoni animati di Calimero!

Per neutralizzare una vittima dovrete semplicemente smettere di cedere alle loro richieste di aiuto, che in realtà aiuto non è, bensì manipolazione e controllo.

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